Se non andiamo errati era dal 2016 che i mitici Steel Panther non calcavano le assi di un palco italiano. Quasi 6 anni, troppi. Per noi, che abbiamo cominciato a seguire la band americana fin dal primo monumentale “Feel The Steel”, è sempre stato un immenso piacere assistere ai loro show. Show adrenalinici, figli diretti del party metal (o hair metal che dir si voglia) che ci hanno sempre lasciato incredibilmente soddisfatti e divertiti, grazie anche ai loro testi super sessisti ed esagerati, certamente volgari ma sempre dotati di un’ironia di fondo. Dopotutto essendo nati come una parodia ben elaborata dei tipici cliché degli anni 80 i loro spettacoli non possono certamente sottrarsi a questo dogma. La location, come nelle precedenti date milanesi, è quella dell’Alcatraz (palco B), posto ideale per assistere a concerti di questa caratura, grazie all’ottimo set luci e ad impianto audio di primo livello.
Ad aprire la kermesse troviamo i NIna, bellissimo progetto di Valentina Attanasio che ha esordito nel 2021 con l’album intitolato “Revenge”. Tra i musicisti di altissimo livello sul palco spicca la presenza di Marco D’Andrea (mastermind dei Planet Hard) che ha suonato e prodotto l’album di esordio della band. Hard rock graffiante con contaminazioni metal e talvolta pop è la proposta musicale del quintetto italiano. Già dall’attacco di “Look @ Yourself” risultano subito coinvolgenti, con Nina ben calata nel ruolo di Frontwoman. Carichi di energia sfoderato una bella prestazione con la singer protagonista assoluta. Scenicamente attiva, a volte esagera trascinata dall’entusiasmo andando leggermente fuori registro, ma dopo due anni di inattività è una venia assolutamente trascurabile. Bravissima il resto della band con un suono potente, omogeneo ma soprattutto dotato di un “gran tiro”. Spiccano “I Want It Now”, “My Tattooed Heart” e la finale “Making Mistakes” che colpiscono maggiormente rispetto alle loro versioni in studio. Prova positiva e gradita dal pubblico presente.
Set List: 1. Look @ Yourself 2. I Want It Now 3. My Tattooed Heart 4. Cry Me A River 5. Another Heart 6. Making Mistakes
Sono le 21:00 quando i mitici Steel Panther fanno il loro ingresso sul palco accolti da un boato. Partenza deflagrante con “Goin’ In The Backdoor” e “Tomorrow Night” sparate a mille. Il pubblico è saldamente nelle mani di Michael Starr e di Satchel sin dalla prima nota e dimostra di conoscere i testi delle canzoni a menadito. Ma il concerto della band americana non è fatto solo di musica. Le scenette sono parte integrante dello show. Scherzi, improperi e sproloqui si intervallano tra una canzone e l’altra costituendo uno show nello show. Satchel con le frasi sconce in italiano scritte sulla mano interagisce in maniera divina con Michael e Stix (quando imita Rick Allen dei Def Leppard nascondendo un braccio dentro la maglietta accennando “Photograph” siamo proprio al limite). Meno con la new entry Spider che a conti fatti non possiede la stessa personalità di Lexxi Foxx (uscito dalla band per un una irrinunciabile offerta ricevuta da un sito gay porn, questa è la versione data da Satchel). Scorrono le varie “Fat Girl (Thar She blows)”, “All I Wanna Do Is Fuck” (dall’ultimo “Heavy Metal rules”) e “Let Me Cum In” con il pubblico in estasi e veramente scatenato. Tra l’altro bisogna conoscere bene l’inglese per poter assaporare fino in fondo lo spettacolo e i presenti sono indubbiamente sul pezzo. Michael Starr è poi un frontman di razza e un intrattenitore come pochi. Bellissima la battuta quando dice “voglio sfatare le dicerie che sostengono che sono un “fat David Lee roth”, io sono uno “skinny Vince Neil” e la sua imitazione di Ozzy (con movimenti e mimica facciale uguali) sulla cover di “Crazy Train” (conclusa con la decapitazione a morsi di un pipistrello di peluche). Satchel poi, oltre ad essere un istrione, ci delizia con il suo solo impreziosito da riff iconici di band storiche come Scorpions, Metallica, Judas Priest, Iron Maiden, Guns N’ Roses e Black Sabbath. Fantastico Stix al pianoforte su “Weenie Ride” con una ragazza del pubblico ospite sul palco. Sarà poi raggiunta da un nugolo di bellissime fan che rimarranno per “17 Girl In Row”, “Party All Day (Fuck All Night) e “Party Like Tomorrow Is The End Of The World”. Siamo quasi alla fine è vengono sparate le tre hit singles per eccellenza. “Community Property”, “Death To All But Metal” e, nell’unico bis, “Gloryhole”.
Si conclude in una bolgia (alle quale mancavano solo le secchiate di liquidi del famoso video) questa calata italiana degli Steel Panther. Di certo ci sono l’amore del pubblico italiano nei loro confronti, l’ottima affluenza e, cosa più importante, la bravura dei quattro ragazzi sul palco. Certo, ognuno di loro recita una parte e lo show è stato studiato nei minimi particolari, ma la loro immensa bravura è il farlo sembrare assolutamente spontaneo. Non ci resta che salutare gli Steel Panther per averci ancora una volta divertiti ai massimi livelli, i bravissimi Nina e la Vertigo Hard Sounds per aver organizzato tutto alla perfezione. Speriamo di rivederli presto!
Set List. 1.Goin’ In The Backdoor 2. Tomorrow Night 3. Asian Hooker 4. All I Wanna Do Is Fuck (Myself Tonight) 5. Fat Girl (Thar She Blows) 6. Let Me Cum In 7. Crazy Train 8. Satchel Solo 9. Weenie Ride 10. 17 Girls In A Row 11. Party All Day (Fuck All Night) 12. Party Like Tomorrow Is The End Of The World 13. Community Property 14. Death To All But Metal Bis. 15. Gloryhole