in attività sin dal 2009, i norvegesi Stargazer (Uh! Un po’ fan dei Rainbow?) non sono esattamente brillati per prolificità, dato che questo appena uscito è il loro terzo album. Eppure, dando una scorta alla loro bio sono rimasto impressionato per quanti loghi di riviste, cartacee e on-line, appaiano in funzione di promozione ufficiale. Vediamo allora la sostanza del nuovo album “Life Will Never Be The Same”.
Musicalmente il quintetto si rifà ad una solida tradizione dell’Hard&Heavy anni ’80 e ’90, quello che equilibra l’energia e la classe con emotività e personalità. E difatti i nostri sono “skillati” ed eruditi a dovere, essendo tutti ottimi musicisti e ben affiatati, e pure il songwriting risulta ben più che discreto. L’album beneficia anche di una produzione abbastanza moderna, nonchè rifinita con il giusto smalto, nonostante il timbro un po’ plasticoso delle chitarre elettriche (ma più di tanto non da fastidio). Ciò che risalta è una certa parentela con il Power Metal, dovuta principalmente al tipo di cantato a registri piuttosto acuti, si può affermare, in stile Micheal Kinske, e poi nel lavoro solista delle chitarre, a sprazzi sfociante nel “virtuoso” e quasi “neoclassico”. I nostri il mestiere lo hanno appreso molto bene, per carità, e posseggono anche l’accorgimento di spezzare un po’ la tensione con qualche ballad, come la semiacustica “Live Today”. Un album del genere non fa gridare al miracolo, insomma. Ciò nonostante l’ascolto risulta piacevole se inquadrato nell’ambito di un pubblico settoriale. Piaceranno, insomma, agli intenditori, soprattutto agli aficionados delle classiche sonorità Whitesnake/Rainbow/Gleen Hughes. Perlomeno gli Stargazer, seppur un poco stereotipati, proseguono una importante tradizione dell’Hard&Heavy come (R.J.) Dio comanda.
Voto: 7/10
Alessio Secondini Morelli