A pochi mesi dalla loro ultima performance al Rock The Castle ritornano gli storici Saxon. La band di Biff ci aveva convinto al 100% con un incendiario live act, sfoderando una scaletta infarcita di classici. Mancavano solo i brani estratti dal loro ultimo album “Carpe Diem” ma, come scritto nel precedente report, sapevamo che sarebbero stati proposti nel tour autunnale. Cosa che si è puntualmente verificata. Ad aggiungere ulteriore importanza alla serata concorre poi la presenza come gruppo di supporto dei mitici Diamond Head. Il combo inglese, che vede tra le sue fila il solo Brian Tatler come membro originario, è dal 1980 che sforna album di un’ottima levatura ed è un vero mistero che sia considerato più una band “cult” che uno dei capisaldi della nwobhm. Certo le varie pause prese nel corso degli anni non hanno certo aiutato la band ma per i più esserne venuti a conoscenza attraverso la cover del brano “Am I Evil?” (presente sul b-side del singolo “Creeping Death” e su “Garage Days Re-Revisited”) dei Metallica ci pare riduttivo. In ogni caso la loro proposta musicale è sempre stata di altissimo livello.
L’apertura è affidata a “The Prince” e immediatamente balza all’occhio il perfetto affiatamento dei membri della band. Subito spicca la voce e l’atteggiamento indemoniato di Rasmus Bom Andersen dietro il microfono. Vuoi per la giovane età, ma la sua voce potente rappresenta un valore aggiunto al sound dei Diamond Head. Il resto del gruppo poi suona in maniera divina ed è scenicamente sul pezzo. Virtuosi e precisi con le due chitarre e la sezione ritmica davvero in palla. Ci vogliono un paio di pezzi per scaldare l’audience ma su “In The Heat Of The Night” e sulla successiva “Lighting The Nations” finalmente il pubblico tributa loro la giusta ovazione. Scaletta breve con una “Helpless” in versione tritaossa (tanto di cappello al Singer danese) e con l’ultima deflagrazione su “Am I Evil?” cantata da tutta la sala. Prova maiuscola dei Diamond Head, senza fronzoli, diretti come un pugno in pieno viso. Miglior band in apertura non si poteva desiderare.
Set list. 1. The Prince 2. Bones 3. The Messanger 4. In The Heat Of The Night 5 Lighting The Nations 6. It’s Electric 7. Helpless 8. Am I Evil?
Sono le 21 e 15 e i Saxon salgono sul palco per continuare la loro lunga storia. “Carpe Diem (Seize The Day)”, apripista del loro ultimo lavoro, rompe gli indugi e ci consegna una band stratosferica. Più passano gli anni e più Biff Byford e compagni migliorano. La coesione, la maestria e la vitalità che questo gruppo sprigiona è un’alchimia più unica che rara. Dopo tre canzoni il coro “Saxon, Saxon” è già assordante. Come detto sono le canzoni del nuovo album a tenere banco maggiormente (con ben sei estratti dall’album). La grande dote del combo di Barnsley è di riproporle in una maniera diversa in sede live. Specialmente “Dambusters” e “Living On The Limit” sono rese terremotanti. Poi ci sono gli immancabili classici come “Dallas 1 PM “, “And The Bands Played On” e “Wheels Of Steel”, ma se dobbiamo scegliere quello che ci ha impressionato maggiormente è senza ombra di dubbio “Heavy Metal Thunder “. Qui Biff sfodera una presentazione da standing ovation e dall’alto delle 71 candeline dimostra (come al solito) di essere un Frontman inarrivabile. C’è spazio per brani relativamente “nuovi” come “Metalhead”, “I’ve Got To Rock (To Stay Alive)” o “Sacrifice” e nel doppio bis ci si rituffa nei primi anni 80 con “Princess Of The Night” (anche se il pubblico ha chiesto a gran voce “Crusader”) a mettere fine a questo magnifico live
Finisce in un tripudio di applausi l’ennesima calata di questa fantastica band. Come di consueto i Saxon rispettano il loro marchio di fabbrica regalandoci uno show da tramandare ai posteri. Anche con una scaletta diversa da quanto molti si aspettavano sono riusciti (con risultati eccellenti) a tenere sempre vivo l’interesse del pubblico senza mai perdere un colpo. Dal canto loro i presenti hanno riversato tutto l’amore e il rispetto provano per questi 5 signori venuti da oltremanica. Ringraziamo i Saxon e i Diamond Head per le emozioni che ci hanno elargito, l’Alcatraz e il suo personale per averci ospitato e la Vertigo Hard Sound per aver colpito ancora nel segno. Lunga vita ai Saxon!
Set list. 1. Carpe Diem (Seize The Day) 2. Sacrifice 3. Age Of Steam 4. I’ve Got To Rock (To Stay Alive) 5. Dambusters 6. The Thin Red Line 7. Living On The Limit 8. Dallas 1 PM 9. Heavy Metal Thunder 10. Broken Heroes 11. Black Is The Night 12. Metalhead 13. And The Bands Played On 14. Wheels Of Steel bis. 15. The Pilgrimage 16. 747 (Strangers In The Night) 17. Strong Arm Of The Law/Solid Ball Of Rock bis 2 18. Denim And Leather 19. Princess Of The Night