I Riot Act nascono da una costola dei mitici Riot, band che ha influenzato generazioni di rocker. A differenza dei Riot V che negli anni hanno raccolto e portato avanti la fiamma accesa dal compianto (e mai dimenticato) Mark Reale, questo nuovo gruppo focalizza la loro proposta musicale andando a rendere gloria alle sonorità dei primi indimenticabili album della band madre. A portare avanti questo progetto troviamo Rick Ventura (chitarrista dal 1979 al 1984), coadiuvato da Don Chaffin (voce), Paul Ranieri (basso) e Claudio Galinski (batteria). Era anche della partita Lou Kouvaris (chitarrista dal 1976 al 1978) ma purtroppo è deceduto nel 2020 per covid. Fortunatamente il secondo cd contiene le sue ultime registrazioni con la band.
“Closer To The Flame” è un’ottima opener, il sound volutamente retrò richiama i primi lavori dei Riot senza apportare sostanziali novità ma risulta essere estremamente godibile. E, come accennato, questo sarà il trend sul quale si baserà tutto questo lavoro. Segue “Wanted”, semplice e più tendente all’hard rock anni 80 ma carica di energia grazie all’ottimo apporto dato dal lavoro di basso e chitarre.
Buona anche “Straight For You Heart” che riunisce le sonorità di AC/DC e del proto hair metal in una song ben riuscita. A questo punto bisogna focalizzare l’attenzione sulla produzione. L’idea della band è di riesumare i fasti dei primi passi dei Riot e tutte le canzoni seguono lo stesso iter. Quindi scordatevi suoni platinati e puliti perché in questo lavoro non ne troverete. “Smoking Gun” rallenta i ritmi mostrandoci l’anima più blues dei Riot Act senza però mai dimenticarsi dei suoi fondamenti hard mentre “Almost There” (con tanto di slide) è la classica ballad con una bella linea melodica e un’intelaiatura blues. L’interpretazione di Don Chaffin è egregia in questo pezzo (ma del resto in tutto l’album) ma è il finale Gospel ad impreziosirla ulteriormente. Non male il singolo “Stand Or Fall”, mid tempo con melodie catchy e un ritornello ruffiano, nel classico hard rock a stelle e strisce.
Stesso discorso per “Love Come Round” che ne segue le impronte senza aggiungere niente di importante. Chitarra più pesante per “Angelina” ma i cliches del genere ci riportano in mente altre 1200 bands e pur essendo un buon brano non diventerà mai memorabile. Molto meglio il groove di “Right Between The Eyes” che suona come se i Led Zeppelin venissero da Los Angeles. Chiude il primo cd “Rock Love And Roll” con il suo sostenuto riff di chitarra e le sue linee melodiche a cavallo tra Kiss anni 70 e primi Motley Crue.
Nel secondo cd viene riproposto una sorta di greatest hits dei primi tre lavori dei Riot (“Rock City”, “Narita” e “Fire Down Under”) ri-registrato da questa formazione. Ospite di rilievo Mike Flyntz dei Riot V che dona il suo apporto nel solo di “49er”. Niente di nuovo ma è sempre un piacere riascoltare pezzi come “Warrior”, “Swords And Tequila” o “Tokyo Rose”.
“Closer To The Flame” è stato concepito come il voler riproporre le sonorità care ai fan di prima data di un gruppo seminale come i Riot. Se da un lato prendiamo come buona questa intenzione non si può che lodare lo sforzo creativo della band, dall’altro bisogna però dire che il tutto suona anacronistico. La domanda di fondo è: nel 2022 i fan dei Riot hanno bisogno di questo? Probabilmente no ma se i Riot Act si ritaglieranno il loro spazio nessuno griderà allo scandalo, dopotutto le canzoni si fanno ascoltare anche se la magia di allora è ben lunga da essere raggiunta.
Voto: 6,5/10
Fabrizio Tasso