Terzo album solista per uno degli ultimi quattro Ramones rimasti in vita: Richie Ramone. Ma se vogliamo dirla tutta è anche l’ultimo a continuare a produrre musica inedita, per ora, ricordando da dove è venuto e la band che lo ha reso famoso.
Dodici brani intrisi del sound dei Ramones, ricordiamo che Richie è stato uno dei compositori della band (la sua più famosa nei Ramones è “Somebody put something in my drink”) e che lo stesso Joey Ramone rimarcava che l’entrata nella band di Richie aveva dato nuova linfa ai Ramones e che li aveva salvati.
Detto questo, nei brani che compongono “Live to tell” troviamo sicuramente il sound e l’attitudine dei Ramones, ma va detto che Richie ci mette parecchia “farina del suo sacco”. Quindi si, abbiamo un album Ramones oriented ed allo stesso tempo no, non abbiamo un album fotocopia. Quindi scelte secche, minimali per quello che comporta non solo la composizione, ma pure gli arrangiamenti e le scelte di post produzione.
Ma certamente questo lavoro non si limita minimamente a chi è appassionato di punk ed hardcore, chi ha piacere alla buona musica, composta di getto e fatta col cuore avrà un risultato ottimo ascoltando queste melodie.
Addirittura, a sottolineare ciò che ho già scritto sopra, c’è pure una mezza ballad con tanto di incursioni di pianoforte, di vocalizzi femminili e di percussioni quasi caraibiche; a corollario addirittura delle scelte di chitarre che hanno un’aria quasi da “mariachi”; ma non fatevi fuorviare, l’attitudine è sempre la stessa ovvero quella del rocker stagionato e che sa cosa fare, semplicemente declinata in diverse forme all’interno dello stesso platter.
Volendo darvi alcune “direttive” sulle tracce più incisive vi direi “When the night”, “Old ways”, “Not afraid”, “I sit alone(yeah yeah)”, la titletrack “Live to tell” e “Suffocate”. Menzione d’onore per la cover “Cry little sister”(si, proprio quella di Gerard McMahon usata nella colonna sonora del film “Lost boys”).
Concludendo: Con “Live to tell” Richie Ramone mantiene vive le tradizioni dei Ramones, vale veramente la pena averlo tra le mani ed ascoltarlo parecchie volte.
Voto: 8/10
Alessandro Schümperlin