Curioso mix di tante influenze ed esponenti del True Norwegian Glam Metal, come loro definiscono la loro musica, i Notörious pubblicano il loro secondo album “Marching On” sulla emergente etichetta tedesca Pride & Joy Music.
Questo disco segue “Glamorized” uscito nel 2020 e circolato prevalentemente underground e orientato al glam come questo “Marching On” che, come dicevo prima, presenta una serie di influenze varie che si sviluppano lungo le 9 tracce dell’opera. Anche la stessa copertina, opera di un artista italiano, Solomacello, è tutto meno che rispondente alla classica iconografia del metal festaiolo e stradaiolo, ma i tre teschi in un contesto lugubre ricordano più scenari death o black metal. Del resto la loro provenienza, Bergen, fa comprendere come queste coloriture molto dure alla loro musica derivi anche e soprattutto dal contesto ambientale della città.
In generale scorrendo i vari brani, emergono anche impreviste sonorità dark che rendono i Notörious decisamente particolari e che offrono scenari anche oscuri per una musica che nella sua accezione classica dovrebbe essere proprio l’opposto. Non è il caso di “Manimal” brano molto glam in ogni sua parte.
Infatti, se c’è un elemento abbastanza statico, quello è relativo alla parte ritmica, che si modifica poco, anche quando i brani sono più complicati e tetri. “All night” è altro brano glam per eccellenza, anche e soprattutto per i cori e le voci, che ricordano moltissimo i Poison. Arriva Mark Boals a sostenere le parti cantate di “Ain’t stoppin now” per un altro brano sulla falsariga degli altri, con la differenza di un sostanzioso assolo di chitarra. Il riffone colloca “Ten Minutes” in quell’ambito e ci sono pochi dubbi, mentre “Eternal Fire” si muove su una parte ritmica tipicamente legata al genere prevalente, ma già si cominciano a sentire alcune variazioni sul tema, anche se poco accentuate, a parte un assolo molto complicato e contorto. La metamorfosi continua con “Remenber you” che introduce elementi ancora diversi in un impianto comunque classico, con chitarre più ruvide e si arriva a “Venom” brano che sembra suonato e composto da un’altra band. Se la ritmica è quella classica che più o meno caratterizza ogni brano, gli impianti vocali sono più vicini al death che al resto delle composizioni e anche l’assolo è qualcosa che assomiglia a brani oscuri e pesanti, nel senso della cupezza del suono. L’ultimo brano “Marching On “ ha tutti gli ingredienti per essere un omaggio della band a Yngwie Malmsteen. Lo dimostra l’assolo neoclassico di Nikki DiCato e non è casuale, visto che il chitarrista ha studiato alla scuola del fuoriclasse svedese. Qui di glam c’è pochissimo e anche le backing vocals del cantante black metal Henrik Skar completano il quadro. Il riff e non solo lui sono propri del dark-death e sorprendono l’ascoltatore.
Per concludere, un disco non straordinario, ma che offre spunti diversi ma che presenta una formazione in grado di competere, con un cantante, singer Chris Höudini, molto valido.
Voto: 7/10
Massimiliano Paluzzi