I Noctem sono una band preveniente dalla Spagna e sono dediti a del black metal vecchio stile a cui si affiancano delle sonorità quasi sinfoniche; per capirsi molto vicini a dinamiche stile Septichflesh, Rotting Christ, Watain, Dimmu borgir e Marduk messi insieme.
Il loro sesto album dal titolo “Credo certe ne cras”(che in latino suona tipo: “Credo che non ci sarà un domani”) è una nuova bordata di violenza sonora.
Strutturalmente abbiamo i classici stilemi black metal, a cui si affiancano, saltuariamente, orchestrazioni e cori per fare da corollario alla badilata sonora proposta.
Chitarre e batterie super veloci, incroci rallentati di diabulus in musica, momenti di arpeggi acustici che sono il preludio all’uragano che sta per arrivare e, come già accennato, talvolta dei synth e/o dei cori. A tutto questo aggiungiamo la voce in scream, immancabile, principalmente, ma che in alcuni momenti porta ad un growl particolarmente cavernoso; altrettanto immancabile l’assenza percettiva del basso, che come accade principalmente nel metal estremo, non si percepisce anche se fisicamente c’è.
A livello compositivo e stilistico “nulla di nuovo sotto al sole”, ma come spesso dico, se ripercorrere strade già battute da altri porta ad un risultato buono od ottimo, perché andare altrove? Questo ne è un caso eclatante: i Noctem non fanno dell’innovazione un loro caposaldo, ma si presentano con un altro identità ed un loro modo di fare black metal, per cui le band citate poco sopra sono lo spunto per un lavoro personale.
Unica cosa che capsico poco, ma potrebbe tranquillamente essere un limite mio, l’intro e l’outro di quest’album che non aggiungono e non tolgono nulla ed a mio modesto parere potevano essere tranquillamente esclusi dal platter.
“Sovereign providence”, “The tolling of the nine bells”, “Sanctum of Anguish”, “The pale moon rite” e “Ceremonial miasma” sono l’emblema di ciò che ho scritto fino a poco fa. Come sempre vi consiglio di dare un ascolto approfondito a questo titolo e fare la vostra lista delle canzoni preferite.
In definitiva questo è un lavoro complesso, maturo e ben strutturato che troverà parecchio spazio nei cuori dei blackster. Sicuramente non sarà un titolo per chi non è appassionato di metal estremo e di black; ma devo ammettere che chi è interessato alla musica in senso più ampio troverà certamente delle buonissime tracce anche qui
Voto: 7.5/10
Alessandro Schümperlin