Mike G, all’anagrafe ellenica Michalis Galiatsos, è un musicista greco che ha deciso con il suo secondo album solista di tributare pegno e rispetto alle band metal greche e lo fa facendosi dare una mano da alcuni artisti che hanno, o che militano, in quelle band e sono: Vice Human, Angelo Perlepes’ Mystery, Spitfire, Northwind, Douglas, Landscape, Vavel, Vaal, Flames, Crush e Rust.
Quindi abbiamo nei fatti una compilation di dodici brani rivisti e risuonati da Mike G e in molti casi con l’aiuto ed il “featuring” dei musicisti originali.
Operazione “amarcord” interessante e se vogliamo una forma di riscoperta per chi inneggia agli anni 80 ma non li ha vissuti. Qui troviamo la possibilità di avere segnati e proposti dodici brani di dodici band.
Nei fatti credo che l’attitudine sia la stessa, che l’appeal sia lo stesso, purtroppo alcune risoluzioni sonore risentono di questa scelta anni ottanta. Per cui potrebbe sembrare “vecchio” il mix ed il master.
Diciamo che è sempre una spada di Damocle sulla testa di chiunque quando si fanno le riedizioni, le cover o le raccolte risuonandole o peggio “soltanto” facendo un remaster. C’è sempre il rischio di snaturare l’originale oppure di far sembrare troppo vecchio il brano non avendolo “ammodernato a modo per l’attuale gusto sonoro”.
Personalmente trovo un lavoro interessante che forse in alcuni punti di post produzione poteva essere gestito in modo differente, va ammesso che lui suona tutti gli strumenti in questo album e non solo la chitarra quindi da un lato merito per aver fatto una cosa del genere ma dall’altro ci sono delle pecche che potevano essere evitate o gestite in modo differente.
Diciamo che, ovviamente, la cura maniacale è per la chitarra; mentre gli altri strumenti suonati bene, ma meno curati della chitarra per equalizzazione e post produzione.
Resta comunque nel complessivo godibile; è testimonianza del metal ellenico e di quelle che erano le basi su cui poggia l’attuale metal della scena greca. Tutto è partito da li per loro e va ricordato, poi per il metallaro medio che GIUSTAMENTE deve “studiare” le basi ha un riassunto interessante da cui potrà poi far partire
Detto questo sono/siamo di fronte ad un’altra situazione in cui non posso dire brano migliore o peggiore, dato che è in tutto e per tutto una retrospettiva delle band e Mike G mette un cameo, scelto a suo gusto, di quelle che sono state le dodici band anni ottanta nel metal greco.
Sono dell’idea che dobbiate ascoltare tutto l’album e decidere le vostre tracce preferite e di approfondire la storia e gli album delle band suonate e menzionate in questo album.
Concludendo buona prova di Mike G per quello che concerne il riproporre materiale di qualche anno fa, magari con delle scelte di mixing leggermente differenti si sarebbe avuto un lavoro più ammiccante al pubblico più giovane, ma nel complesso si farà ascoltare anche dai neofiti, quantomeno da quelli che vogliono scoprire le proprie radici sonore. Per i vecchi fans dell’heavy anni ottanta sarà una perla da avere per forza.
Voto: 7.5/10
Alessandro Schümperlin