Gli Ironmaster sono un mix di membri ed ex membri di: Dark Funeral, Scar Symmetry, Raubtier e Carnal Forge. escono con il loro esordio per la Black lions records e musicalmente si piazzano in ambiente black death.
Siamo di fronte a delle strutture prevedibili, ma comunque d’impatto. Una muraglia sonora che avanza inesorabile, non fa prigionieri e non ha alcuna pietà. Forme compositive rodate e ascoltate in diverse occasioni, ma che il trio si premura di trasformare il più possibile come qualcosa di personale e di concreto, pur rimanendo in seno al death ed al black, con una punta di capacità tecnica, che non guasta mai.
Rasoiate di chitarra che rivaleggiano come violenza d’impatto con la batteria che è a rullo compressione. Un basso appena percepibile, problema che troviamo spesso nel metal estremo purtroppo, ma che in questo lavoro ha una piccola variante, dato che le bordate arrivano anche dal basso. Il tutto, ripeto, con delle capacità tecniche non da poco, dato che la violenza sonora proposta non è per nulla scontata e soprattutto non è “arronzata” ovvero non è buttata li a casaccio.
A livello di produzione abbiamo un ottimo risultato, ovvero alta qualità, come sempre il famoso concetto de “l’anzianità fa grado” si presenta in modo mastodontico. Fase di mix e mastering sono altrettanto di livello, come ci si aspetterebbe da, e con, una band di questa caratura. Come sempre si nota che l’esperienza la fa da padrona anche in ambito di mixer, di post produzione e di risultato finale, al punto che, seppur non siamo di fronte ad una svolta epocale, abbiam un prodotto di livello altissimo.
“Ocean of searing hatred”, la titletrack “Weapons of spiritual carnage”, “Lies of apathy”, “Dismantling eternity” e “Cast into the hollow” sono il manifesto di questo album. Ascoltatelo e mi saprete dire.
In conclusione un buon esordio che da una visione personale di questi artistim che dimostrano nuovamente che l’esperienza serve e che a volte non c’è bisogno di andare a cercare cose strane, ma che si può restare nel “proprio” dando una personale interpretazione al termine “fare musica”. Sia chiaro, se state cercando delle novità che abbiano dell’avanguardia e della ricerca per delle risoluzioni differenti forse questo non fa per voi, .
Voto: 7.5/10
Alessandro Schümperlin