Gli heavy metaller bolognesi Gengis Khan tornano alla grande in pista dopo la firma con l’etichetta statunitense Stormspell Records che ha pubblicato il terzo album della band, “Possessed By The Moon”.
Come recitano le scarne note di accompagnamento, l’album è nato nello studio casalingo della band, mentre le tastiere , batteria e chitarre soliste sono state registrate dal noto Simone Mularoni al Domination Studio di San Marino. L’artwork dell’album, non male, direi, è stato affidato ad Alan Lathwell.
Questi bolognesi appartengono sicuramente alla vecchia scuola heavy metal, anche per età, direi, tutti elementi che emergono nell’azzeccato video della iniziale “Possessed by the wolf”, brano molto epico. E’ subito chiaro che il naturale riferimento della band sia lo speed-epic-power metal degli anni 80, che loro reinterpretano senza particolari accorgimenti, ma con passione e calore e questo, per un attempato come me, è certamente un grande titolo di merito.
La testiera ha un ruolo importante e “In the name of glory” lo dimostra inequivocabilmente, con il completamento di un riff azzeccato e una doppia cassa a tutta velocità e un ottimo coro. Sento un tentativo di fare qualcosa di particolare in “Extreme power”, dove si affaccia una venatura folk e un cantato che sembra in levare, ammesso che sia possibile farlo.
Molto suggestiva “Eternal Flame”, che inizia e si conclude con il pianoforte, brano molto epico nel suo incedere lento e maestoso, con un grande lavoro della chitarra, anche a livello di assolo.
Una tastiera da colonna sonora horror caratterizza “Possessed by the moon”, la title-track, ma la domanda è : perché due canzoni con praticamente lo stesso titolo? Comunque la successiva “Sandman” aumenta la velocità di esecuzione, che avvicina il brano al classico speed metal ottantiano, mentre “The Wall of Death”, come suggerisce già il titolo, offre uno spunto death al disco, così come “Long live the rebels” è certamente orientata al thrash classico.
E’ curioso poi che la bonus track sia “Gengis Khan”, vero e proprio manifesto della band, brano certamente spettacolare che probabilmente appartiene a una fase di composizione diversa da quella di “Possessed by the Moon” ma che esprime appieno la potenzialità dei Gengis Khan, altamente consigliati a chi ama il metal d’annata.
Voto: 7/10
Massimiliano Paluzzi