Gli Evermore sono un trio power-metal svedese, la cui matrice e’ chiaramente quella del power teutonico e nord-Europeo in generale e che prende di mira band come Helloween, EdGuy e a tratti anche Rhapsody of fire e Domine.
Il disco, dal titolo “Court of the Tyrant King”, era uscito come autoproduzione nel 2021, poi e’ passato all’attenzione dell’etichetta nostrana Scarlet Records che ha deciso di ri-pubblicarlo.
Diciamolo chiaramente gli Evermore non propongono niente di nuovo, a partire dal nome “poco originale” e che potrebbe confodersi con quello dei Nevermore, anche se a livello musicale non hanno nulla a che spartire (generi completamente diversi).
L’album ottimamente prodotto si lascia ascoltare con piacere e scorre via bene, anche in virtu’ di un minutaggio piuttosto risicato (8 tracce per una durata totale di circa 42 minuti) ma che non presenta brani “filler”.
La voce del cantante Johan Haraldsson e’ una sorta di incrocio tra quella di Andi Deris e quella di Morby (Domine), ottima prova la sua e si rivela uno dei punti di forza dell’album.
Il disco e’ farcito di doppia cassa che prevale in quasi tutte le tracce, anche se in “Call of the Wild” riesce a spingere maggiormente sull’ acceleratore; anche a livello vocale e’ la traccia in cui il singer Johan riesce a raggiungere le note piu’ alte.
Tra i brani piu’ significativi, oltre a “Call of the Wild”, troviamo la title track in cui e’ presente anche una “misteriosa” (e piacevole) voce femminile, “Northern Cross” e la conclusiva “By Death Reborn”, la cui parte iniziale ha piu’ che una somiglianza con “Visions” degli Stratovarius.
Molto bello l’artwork della copertina che a tratti mi ricorda (pur rappresentando immagini differenti) quello di “Hall of the mountain king” dei Savatage.
Buon esordio per gli svedesi, anche se non proponendo alcun elemento innovativo (se si puo’ ancora “innovare” nel power…), questo “Court of the Tyrant King” rischia di finire nel calderone delle centinaia di uscite del genere, visto il mercato discografico altamente “inflazionato” da anni.
Voto: 6,5/10
Stefano Gazzola