Al termine “electronicore” a me viene in mente gli: We butter the bread with butter e gli Eskimo/Electric callboy. I Cabin boy Jumped ship fanno parte della stessa scena, pur essendo un filino desueta, dato che l’elettronicore o electro metalcore ha perso di spinta dopo il 2013. Sia chiaro che gli Eskimo/Electric callboy come i We butter the bread with butter hanno ancora da dire e fanno ancora parlare di se, ma meno rispetto al passato. Detto ciò i Cabin boy jumped ship sono in giro dal 2014 e finora, questo album escluso, hanno pubblicato: due Ep e un album d’esordio. Di per sé sono nella media, nel senso che rispetto alle band indicate sopra non spiccano molto ma dimostrano di saper fare i compiti molto bene.
Rispetto al passato, e alle band indicate, abbiamo una dinamica leggermente differente dal classico “moshpit on the dancefloor”, quindi i synth ci sono, sono corposi e ben strutturati ma meno presenti rispetto al passato.
Come se non bastasse mettono anche una dose sostanziosa di impegno sociale per quello che comporta i testi, quindi la band inglese ha deciso di lasciare le “piste da ballo” in favore di una più matura denuncia sociale.
Strutture molto interessanti, metodologie rodate del metalcore con intrusioni elettroniche(e meno “electronicore” rispetto al passato) con la combinazione di, classico pulito-growl-mezzo scream per quanto riguarda la voce.
Chitarre droppate e batteria a rullo compressione con effetti e post produzione bella carica. Il basso, ahimé, non sempre è nettamente percepibile, sia per quello che riguarda le chitarre così abbassate e sia per i synth che riempiono e quindi ci troviamo di fronte ad una dinamica del “c’è, fa il suo, ma si sente meno di quanto servirebbe”.
A livello di dinamiche post produttive, “Sentiment” ha una lavorazione molto interessante e massiccia. Questo porta all’inevitabile mattonella sonora del reamp+normalizza, tanto cara nelle “volume war” di qualche anno fa. Purtroppo anche il metalcore subisce parte di questa scelta ancora molto in auge nell’ambiente metal e meno negli altri stili sonori.
“War”, “Ghosts”, “Deluded” che è anche singolo, “Suffering” e “Cure” sono le tracce che mi hanno parecchio colpito in senso positivo. Trovo solo che la prima traccia che è title track sia poco funzionale. Capisco il voler creare qualcosa di differente, ma usare un intro di pochi secondi come titletrack dell’album lo trovo scomodo e “disfunzionale”. In ogni caso fate vostro questo album, uscito a fine maggio 2022, e decidete la vostra best tracklist.
Questo “Sentiments” è un capolavoro?! No, ma è certamente un lavoro più maturo e che permette alla band di distaccarsi da quelli che erano/sono i cliché dell’electronicore e dimostra che la band decide di spiccare il volo per conto proprio e di dare un proprio apporto al metalcore distaccandosi da certe metodologie; un pregio ed un difetto allo stesso tempo. Bisognerà vedere se la band continuerà per questo “percorso” oppure deciderà di fare altro.
Voto: 7.5/10
Alessandro Schümperlin